Contratti 4.0. Innovare le imprese, tutelare il lavoro.
Dal Cnel, l’Osservatorio del lavoro. Cifa-Confsal lancia il suo programma: “È il momento di una riforma organica del lavoro”
I profondi e, complice la pandemia, repentini cambiamenti del mondo del lavoro hanno bisogno di risposte adeguate e di un sistema di tutele universali per tutti i lavoratori. La forza lavoro deve essere sostenuta e salvaguardata da una formazione continua adeguata alle nuove sfide del mercato e attraverso e una “contrattazione collettiva innovativa e di qualità”. Questo quanto emerso dal convegno Contratti 4.0. Innovare le imprese, tutelare il lavoro, che si è tenuto a Roma il 15 aprile 2021, nella sede del Cnel, alla presenza del presidente Tiziano Treu, del presidente di Cifa eFonarCom, Andrea Cafà, del segretario generale di Confsal, Angelo Raffaele Margiotta e di Cesare Damiano, ex ministro del lavoro e direttore scientifico dell’Osservatorio sul lavoro costituito dalle Parti Sociali. Per Treu, che ha aperto i lavori, l’iniziativa ha permesso di “riflettere sulle trasformazioni dell’impresa e dell’occupazione in atto” e sottolinea la necessità di “attrezzare i lavoratori attraverso un diritto ad una formazione continua e mirata”. Anche per Cesare Damiano la formazione continua è un diritto individuale del lavoratore – in quanto tutela contro il licenziamento – e garanzia di continuità del lavoro. Nel corso del suo intervento, il direttore scientifico ha definito gli obiettivi dell’Osservatorio del Lavoro Cifa-Confsal: innovazione e qualità della contrattazione, in una logica di forte cooperazione tra imprese e lavoratori. “L’orizzonte nel quale noi ci muoviamo è la ricerca di una contrattazione di qualità, perché si giunga a sconfiggere la logica del ‘dumping’ salariale e normativo”.
A tal proposito, ben si inserisce, nel panorama dell’occupazione nazionale l’accordo interconfederale sul lavoro agile di Cifa e Confsal. Per il presidente di Cifa, Andrea Cafà, l’accordo “ha dato nuova linfa al lavoro agile. È una nuova sfida, anche culturale, affinché datori di lavoro e lavoratori comprendano i benefici dell’adozione regolamentata del lavoro agile. Per questo a entrambi servirà molta formazione al fine di acquisire le competenze necessarie ad attuare questo modello. L’accordo getta le basi per traghettare la tradizionale figura di lavoratore subordinato verso una nuova immagine di lavoratore più responsabile, più autonomo e più partecipe. D’ora in poi, nelle imprese benessere organizzativo e produttività dovranno andare insieme”.
Secondo Donata Gottardi, ordinario di Diritto del lavoro all’Università di Verona, la contrattazione di Cifa e Confsal sintetizza perfettamente i due concetti di qualità e innovazione. “Ecco perché la centralità della formazione continua, cui è legato il miglioramento retributivo, è una delle innovazioni più significative dei Ccnl Cifa-Confsal. Ed è ancora l’Accordo interconfederale Cifa-Confsal sul lavoro agile a scardinare la tradizionale logica della prestazione lavorativa andando oltre il controllo diretto e i vincoli spazio-temporali”.
Concetti ripresi e condivisi anche da Lucia Massa, vicesegretaria generale Confsal, da Salvatore Vigorini, presidente del centro Studi InContra e da Alessandro Donadio, Hr Innovation leader-Associate Partner Ey.
Nel documento politico-programmatico dell’Osservatorio, illustrato da Damiano, Margiotta e Cafà, si legge come sia giunto il tempo di reinventare un modello di società con un tempestivo e lungimirante utilizzo delle risorse. L’economia, a livello globale, è alla ricerca di nuove coordinate: la green economy, la digitalizzazione, le infrastrutture materiali e immateriali, un riparo al dissesto idrogeologico costituiranno gli asset fondamentali della futura crescita e avranno bisogno di investimenti forti e qualitativi sul welfare di nuova generazione.
Tra le istanze avanzate, quella di procedere alla definizione di un “pavimento” di diritti universali per tutte le tipologie di lavoro, la regolazione contrattuale dello smart working e l’affermazione di un “diritto individuale alla formazione continua” per gli occupati. Cifa e Confsal hanno, dunque, scelto di investire nell’Osservatorio, per attuare una strategia che punta alla qualità della contrattazione e alla sfida dell’innovazione” nel nostro mercato del lavoro.