FonARCom al Forum One Lavoro “2021 anno zero per il lavoro: come ripartire”
La formazione può diventare una strategia per affrontare la crisi e far ripartire le imprese
I riflessi dell’emergenza sanitaria e la nuova normalità del lavoro sono stati al centro dell’ottavo Forum One Lavoro sul tema “2021, anno zero per il lavoro: come ripartire”, organizzato da Wolters Kluwer con la collaborazione di Dottrina Per il Lavoro, e il supporto di FonARCom, Generazione Vincente e FORMart, che si è svolto il 18 novembre 2020 in modalità virtuale.
Alla tavola rotonda pomeridiana Quale strategia per affrontare correttamente i momenti di crisi in azienda. L’importanza della formazione, moderata da Francesco Basenghi, hanno partecipato il presidente di FonARCom e Cifa Andrea Cafà, Cesare Damiano, Paolo Stern, Alfredo Amoroso, Elisabetta Pistocchi, Isabella Covili Faggioli, Gianna Fracassi.
Durante il webinar, Andrea Cafà ha lanciato un’importante proposta di modifica di legge, da presentare alla ministra Catalfo, al ministro Gualtieri e al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che semplifichi il percorso burocratico, delegando l’amministrazione delle risorse ai Fondi interprofessionali.
Secondo Cafà la scelta del Governo di istituire il Fondo Nuove Competenze è ottima e si presenta come una misura di sostegno all’occupazione e allo sviluppo delle imprese. Ma è troppo tortuoso il percorso per accedere alle risorse e sono troppi i soggetti coinvolti con cui l’impresa deve interfacciarsi. Così facendo, non si incentivano le micro e le piccole imprese ad accedere al Fondo Nuove Competenze.
Delegando le risorse, sia le grandi sia le piccole imprese, con una sola istanza di contributo fatta al Fondo interprofessionale, potranno beneficiare automaticamente sia dei contributi del Fondo stesso sia di quelli del Fondo Nuove Competenze.
Un segnale chiaro da parte dello Stato di voler semplificare le procedure e di garantire a tutte le imprese, anche le più piccole, l’accesso alle agevolazioni previste dalla legge.
Le aziende devono investire subito in formazione e in digitalizzazione e, per farlo, devono ricevere i contributi il prima possibile. Lo Stato dovrebbe affidare, secondo il principio sussidiario orizzontale, le risorse ai soggetti, come i Fondi interprofessionali, che hanno dato ampiamente prova di capacità gestionale e velocità nei tempi di approvazione ed erogazione dei contributi.
ha ribadito Cafà.
Anche Cesare Damiano, ex ministro del Lavoro e presidente di Lavoro&Welfare, ha chiamato in causa, nel suo intervento, il giusto protagonismo dei fondi interprofessionali. Alla domanda “Cosa farebbe se oggi fosse ministro del Lavoro?” ha risposto: “Per quanto riguarda il Fondo Nuove Competenze, sposterei più avanti la scadenza fissata a fine dicembre 2020. E poi aumenterei di molto le risorse stanziate creando una sinergia con quelle dei fondi interprofessionali. Questa scelta sarebbe una grande svolta per il sistema produttivo e per i lavoratori in termini di governo dell’innovazione e di costruzione delle nuove professionalità”.
Paolo Stern, presidente del Cda di NEXUM, ha sottolineato quanto sia importante che le parti sociali credano nella formazione e leghino gli incrementi salariali all’acquisizione di nuove competenze.